Teatro

Teatro Massimo di Palermo, 24 ore di musica no-stop nel segno di Erik Satie

Teatro Massimo di Palermo, 24 ore di musica no-stop nel segno di Erik Satie

Nel 1969 Richard Toop tentò l'impresa in Australia ma dopo diciassette ore fu trasportato in coma ipoglicemico in ospedale. Nel 1970 Sidney Peter Evans dovette interrompere alla 595° ripetizione perché "vittima di allucinazioni di carattere demoniaco". Nel 1988 Feliciani lo eseguì da solo indossando un elettroencefalografo che proiettava su uno schermo gigante l'attività cerebrale e cardiaca.

Al Teatro Massimo di Palermo si tenta il Guinness dei Primati con il concerto più lungo della storia della musica: "Vexations" di Erik Satie.

Venerdì 10 luglio cento musicisti si alterneranno alla tastiera di due pianoforti ogni quarto d’ora.  Si tratta dell’evento di apertura della stagione estiva del Teatro, intitolata “Summerwhere” che si concluderà il 9 agosto. Una maratona di 24 ore che comincerà alle ore 22 per concludersi alla stessa ora dell’indomani; una staffetta nel segno della musica che si svolgerà nel foyer del Teatro, con ingresso libero alla cittadinanza.

Composto nel 1863 ed eseguito per la prima volta un secolo dopo, nel 1963, da John Cage e un team di pianisti al Pocket Theatre di New York per 18 ore e 40 minuti, Vexations è una sinfonia di 152 note scritte su cinque pentagrammi, ripetute per 840 volte. La durata dell'esecuzione varia, secondo gli interpreti, dalle 9 alle 24 ore. Per i pianisti è una sfida ai limiti della performance fisica.

“Una grande festa collettiva – dice il sovrintendente Francesco Giambrone – con cui rovesciamo il rapporto tradizionale tra artista e pubblico. Questa volta è il pubblico che viene coinvolto nell’evento, nel suo stesso farsi.  Dopo la trasmissione dell’opera in piazza, questo è un modo per dire, ancora una volta, che il Teatro Massimo vuole abbattere le sue pareti ed essere aperto alla città”.

Si alterneranno al pianoforte musicisti in erba e artisti affermati. Una squadra interna al teatro sarà pronta a intervenire, per tutto il giorno e tutta la notte, per garantire la continuità nel caso in cui ci fosse un “buco” nell’esecuzione.